Feste e sagre in Sicilia

Santuario di Sant'Antonio

Via Santa Cecilia - Messina (ME)

ll Santuario di Sant’Antonio sorge sul luogo dell’antico quartiere «Avignone» dove Sant’Annibale Maria DI Francia dal marzo 1878 iniziò il suo apostolato a favore dei più poveri e bisognosi. Nel 1881, nelle casette Avignone, venne inaugurata la prima cappella dedicata al Cuore di Gesù. Dopo il terremoto del 1908, venne impiantata una chiesa baracca, dono di S. Pio X, nella quale Sant’Annibale proclamò Sant’Antonio di Padova “Singolarissimo e instancabile benefattore nostro e di tutti quelli che alle nostre preghiere si raccomandano”. Nella notte tra il 26 e il 27 aprile 1919 un misterioso incendio distrusse la chiesa baracca. Durante l’incendio una donna del popolo gridò: “Non vi preoccupate, ora il Padre Francia ne farà una tutta d’oro”. Così il 3 aprile 1921 venne posta la prima pietra per la costruzione dell’attuale Basilica-Santuario. Il 4 aprile 1926 si inaugura la bellissima Chiesa sotto il titolo “Tempio della Rogazione Evangelica del Cuore di Gesù” e “Santuario di Sant’Antonio”. Il Tempio della Rogazione è la prima Chiesa nel mondo dedicata alla preghiera per le vocazioni secondo il comando di Gesù.

Il Santuario fu la prima chiesa in muratura costruita nel cuore di Messina, dopo il terremoto del 28 dicembre 1908. Mentre la ricostruzione edilizia della città sarà fondamentalmente influenzata dallo stile “liberty” di Ernesto Basile, le nuove Chiese si richiameranno all’architettura antica. Il Santuario, per il sapiente disegno e l’amorosa cura dei particolari, raggiunge un livello e una compiuta espressione architettonica. La Chiesa occupa una superficie di circa 500 mq ed ha un’altezza di 15 metri fino alla gronda della navata centrale. Al volume della Chiesa è direttamente collegato il Campanile la cui altezza, per motivi di sicurezza antisismica, fu limitata ai 16 metri. Il Santuario è oggi collegato con l’Istituto Antoniano, la cui costruzione, successiva di circa un decennio, fu condotta dallo stesso progettista con una coerente unità stilistica, anche grazie all’impiego dello stesso materiale costruttivo, la pietra di Melilli, realizzando un complesso armonico e unitario. La progettazione della Chiesa fu affidata allo studio dell’Ing. Letterio Savoja, messinese, col quale collaborò curando particolarmente gli interni e il calcolo statico l’Ing. Gaetano Bonanno. I lavori di costruzione vennero eseguiti dalla Ditta Lorenzo Interdonato. L’opera rientra nella tradizione dell’architettura ottocentesca. L’impianto spaziale è quello classico della Chiesa basilicale a tre navate che si innestano direttamente nelle absidi senza interposizione di transetto. La composizione è ispirata alle forme dell’architettura rinascimentale. La copertura delle navate è realizzata con manto di tegole piane alla marsigliese, mentre le semicupole delle absidi sono rivestite con lastre di piombo.

Fonte / Autore: www.basilicaantoniana.it


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