Feste e sagre in Sicilia

Museo dello Sbarco in Sicilia

Piazzale Asia c/o Centro Culturale "Le Ciminiere" - Catania (CT)

Il museo fa parte della rete museale che la Provincia regionale sta realizzando e che passa anche per alcuni comuni etnei e calatini. Primo di questa serie ad essere inaugurato, si trova nelle ampie sale del centro Le Ciminiere. Questo insolito museo, che va fuori dalla tradizionale tipologia sia per l’allestimento sia per l’argomento trattato, è stato dedicato ad una drammatica pagina della storia contemporanea, scritta proprio in Sicilia, nell’estate del 1943, da centinaia di migliaia di combattenti provenienti da diverse parti del mondo. Questo spazio culturale  vuole anche costituire un atto di omaggio a tutti i caduti della Battaglia di Sicilia ma anche servire da insegnamento per custodire gelosamente la pace come bene essenziale e prioritario per l’umanità.

Il Museo si sviluppa su tre elevazioni fuori terra ed occupa una superficie di circa 3.000 metri quadri; di questi, una parte rimane riservata ad esposizioni tematiche e temporanee. Nel suo continuo svolgersi, il museo propone attraverso ambienti ricostruiti, le condizioni che caratterizzavano la vita prima, durante e dopo l’evento bellico con simulazioni, proiezioni ed esposizione di reperti sempre rigorosamente originali. L’area d’ingresso consente un primo approccio al tema con la presentazione, su pannelli, dei principali avvenimenti storici che hanno caratterizzato gli anni a seguire la prima guerra mondiale. Entro una "saletta cinematografica", il visitatore può seguire un filmato introduttivo sulla seconda guerra mondiale e sugli eventi immediatamente precedenti lo sbarco degli Alleati. Varcato l’arco d’accesso all’area museale si perviene entro una luminosa piazzetta siciliana. Vi prospettano le case con i loro interni carichi di vita privata. L’ambiente successivo presenta un cortile buio dove si affacciano le case dalle porte sbarrate. La direzione verso cui proseguire la segnala un’unica lampadina che invita ad entrare entro un rifugio antiaereo. Il dramma di chi era stato fortunato a trovare posto entro il rifugio, si perpetra ora sotto le sembianze del ricostruito scenico. Gli effetti dei bombardamenti caratterizzano l’uscita dal rifugio. Il selciato prende in salita e dopo una prima svolta ci porta davanti alla finestra di una casa diroccata entro la quale si continuano a vedere filmati dei bombardamenti aerei su Palermo, Catania e Messina. La strada si fa erta, stretta tra le facciate di case sempre chiuse, indifese; fioche lampade illuminano manifesti murali che comunicano agli abitanti fatti che stanno avvenendo oltre l’Italia, in nord Africa. La popolazione, ignara di tutto, suo malgrado aspetta attonita gli eventi che da un momento all’altro potrebbero interessare l’Isola.

L’ambiente che dà inizio al percorso del primo piano presenta la simulazione formale di un mezzo da sbarco ed è come se il visitatore facesse parte del gruppo dei giovani anglo-amercani che stanno per sbarcare sulle coste sud orientali della Sicilia. Sullo schermo frontale scorrono le immagini storiche di quei momenti. I pannelli fotografici che seguono mostrano azioni militari successive allo sbarco; queste proseguono ancora in un grande schermo che propone momenti della prima avanzata e la controffensiva dei soldati dell’Asse. La forma ottagonale che in vari momenti torna a proporsi lungo il percorso museale, caratterizza la successiva sala; al centro, il piano di un tavolo ottagonale su cui si eleva la sagoma della Sicilia, si anima di forme e colori con scene che vengono proiettate dall’alto mentre una voce fuori campo narra, per sintesi, gli eventi. Quattro distinti monitor, alle pareti, presentano gli avvenimenti ripresi dai cineoperatori di guerra che momento per momento seguirono il conflitto.

Le sale successive contengono principalmente vetrine entro cui sono esposti reperti appartenenti ai distinti eserciti: italiano, tedesco, americano e inglese. Il visitatore può, in questo tratto, avere un momento di sosta entro una apposito ambiente. La successiva sala ha una presenza ingombrante: un bunker, reso al vero, espande la sua mole su tutto lo spazio. Il visitatore che entra nel fortilizio subisce l’urto della sorpresa di due militari italiani intenti "veramente" ad usare la mitragliatrice contro fantomatici nemici che vengono loro incontro attraverso simulazioni filmate. Lungo le pareti della sala vengono mostrate altre tipologie costruttive di bunker edificati lungo le coste e le principali vie di penetrazione dell’Isola. Le opere di difesa costiera sono accompagnate dagli armamenti che dalle postazioni ostacolarono l’avanzata degli Alleati.Salendo da una scala circolare, ricavata entro l’anima di una vecchia ciminiera, il visitatore si trova nell’area che rievoca le battaglie combattute tra gli Alleati ed i soldati dell’Asse, a cominciare da quella della piana di Gela nei pressi di Castelluccio. Le principali battaglie di Gela, di Ponte Primosole e di Troina sono state riproposte su plastici tridimensionali accompagnati da una serie di pannelli fotografici che mostrano momenti bellici i cui scenari sono fin troppo noti. Una delle sale accoglie un monitor che mostra momenti dell’avanzata angloamericana; nell’ultima di questa zona un’altro monitor illustra i momenti del passaggio delle truppe tedesche da Messina alla costa calabra. Lo spazio si amplia per mostrare al centro alcune mitragliatrici. Ma l’attenzione principale il visitatore la dedicherà alla prima delle vetrine dove campeggia, su fondo nero la figura isolata del capo di stato della Germania, Adolf Hitler, reso nelle proprie sembianze dagli artisti cerai di Londra. Sul grande pannello di fondo si possono distinguere le diverse composizioni degli eserciti degli Alleati e dell’Asse. La successiva vetrina ospita Winston Chuchill a colloquio con il presidente Roosevelt. Il successivo segmento museale è dedicato agli avvenimenti politici nazionali successivi agli avvenimenti siciliani. La presenza della Croce Rossa è sottolineata da una vera sala operatoria da campo utilizzata proprio neI 1943; vi si trovano tutti gli strumenti chirurgici ed il lettino operatorio. La terza vetrina sorprende per la resa dei personaggi. Benito Mussolini a colloquio con il re Vittorio Emanuele 111. Davanti a loro, su un tavolo, una mappa della Sicilia su cui sono segnati i punti dello sbarco degli Alleati e le linee di avanzamento. In prossimità alla vetrina, sono esposti soldati italiani in distinti momenti. Lo spazio si amplia per accogliere davanti ad un ampio scenario dei monti Iblei, tra secolari ulivi, una tenda entro cui un gruppo di persone, attorno ad un tavolo, sta fissando uno di loro intento a firmare un importante documento: è il 3 settembre 1943 e si tratta della firma, a Cassibile, dell’armistizio che mette fine alle ostilità tra l’Italia e gli angio-americani. Il successivo corridoio mostra gli aspetti sociali sotto il governo militare, AMGOT. Vi si espongono documenti proclami manifesti, lasciapassare. La sala successiva è dedicata ai Caduti. In una lapide elettronica scorrono, lentamente, più di mille nomi tratti a campione tra le migliaia di giovani che in questa terra di Sicilia hanno perso la vita e che oggi si trovano riuniti in distinti cimiteri di guerra. Il museo li accomuna tutti. Una voce chiama i loro nomi. Sulle pareti il resoconto delle vittime ed una frase che segna la fine del percorso con un inno alla pace.

Maggiori informazioni e orari: Telefono: 095.4012621
www.provincia.ct.it/il_territorio/musei/museo_dello_sbarco_in_sicilia/

 

Fonte / Autore: Comune di Catania


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