L’originaria chiesa di San Sebastiano fu edificata nell’area dell’attuale sito, probabilmente nella seconda metà del 400, vicino ad una piccola chiesa dedicata a San Rocco. Subì degli ampliamenti già nel XVI secolo ed ancora nella prima metà del ‘600. Il terremoto del 1693 la distrusse quasi del tutto e venne ricostruita nel primo ventennio del ‘700. La facciata, disegnata dal mastro-architetto Mario Diamanti, siracusano, fu edificata nel 1721 a tre ordini preceduta da una scenografica scalinata. Il primo dei tre ordini è adornato da un bel portale incorniciato da quattro colonne abbinate e alla sua base si trovano, da una parte e dall’altra, due leoni del Labisi. Nel secondo ordine è posto l’orologio mentre nel terzo la loggia campanaria le cui campane risalgono ai primi dell’800. La facciata venne del tutto completata, con il campanile, intorno al 1768.
L’interno è caratterizzato da tre navate su cui domina l’altare maggiore con i suoi bei marmi e le belle statue in stucco. Sulla volta della navata centrale si trovano tre grandi affreschi ottocenteschi, mentre pregevoli stucchi e marmi pregiati su tutti gli altari che contengono bei quadri e statue di santi. Fra’ Giacinto Farina tramanda che alcuni altari furono costruiti con marmi rinvenuti in una cava della “Purbella”, contrada di Palazzolo. Tra gli altari di maggior prestigio quello di San Mauro dipinto da Giuseppe Tanasi nel 1853; inoltre gli altari di San Sebastiano e quello di San Rocco, di autori ignoti, e il successivo altare con una tela di San Pietro in Vincoli, dipinta da Marcello Vieri nel 1785. Un altro quadro è quello di S.Luigi Gonzaga dipinto da Giovanni Tanasi nel 1855. Imponente è l’altare maggiore con i suoi bei marmi e con le belle statue in stucco eseguite da Gioacchino Gianforma da Catania nel 1784. Il Gianforma eseguì anche tutte le decorazioni delle volte e delle arcate delle tre navate, le statue in stucco e la mormorazione delle colonne che si trovano nella chiesa. La navata è chiusa da un’abside con la Cappella del SS.Crocifisso edificata nel 1721 dalla omonima Confraternita. In sagrestia si può ammirare un enorme armadio con intagli e bassorilievi di elevato livello artistico. Viene attribuito ai Costa, nota famiglia palazzolese di ebanisti. Ai lati dell’altare due occhialoni affrescati intorno agli anni ’40 da Sisino. Nella nicchia sopra l’altare è riposta la statua di san Sebastiano, scolpita ad Augusta, nel 1693 da autore ignoto. Nella navata di sinistra si trova la Cappella del Sacro Cuore di fine architettura ed un altare che custodisce il corpo di Sant’Urbano, trasportato in questa chiesa nel 1762. Nella navata di sinistra l’altare di Santa Margherita da Cortona con uno splendido quadro dipinto da Olivo Sozzi nel 1758. Segue l’altare di Santa Maria di Odigitria con un’antica statua della Madonna portata dai Calogeri. Infine l’altare delle Anime del Purgatorio con un quadro dipinto da Piero da Quintavalle nel 1855. Da ricordare l’imponente organo costruito da Carlo Del Piano nel 1728-29 e che rimane fra i più pregevoli di Sicilia.
Fonte / Autore: Comune Palazzolo Acreide
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