Feste e sagre in Sicilia

Chiesa Madre di Sant’Antonio Abate

Piazza Vittorio Emanuele III, 2 - Francofonte (SR)

La Basilica di Sant’Antonio Abate, in base ad alcuni recenti studi ed osservazioni dirette, si è dedotto possa essere stata, in origine, un’abbazia fondata tra la fine del sec. XII e l’inizio del XIII. Era comunque già esistente molto prima del 1360, data a cui si fa risalire la fondazione del paese. ul lato destra. della chiesa “a tramontana” sorgeva il cimitero, che dovette sicuramente esistere fino alla prima metà del sec. XIX (ancora nel 1899 il sagrato della chiesa era denominato, Largo del Cimitero). Dal lato opposto “a mezzogiorno” s’innalzava, l’imponente torre campanaria, distribuita su tre ordini. Nel 1542 la chiesa subisce dei danni a causa di un terremoto, di intensità minore rispetto a quello che si sarebbe verificato di li a un secolo e mezzo. Nel 1570 con parroco Don Antonino Busca venne introdotto il culto della Madonna della Neve, elevata a patrona nel 1619, in sostituzione di Sant’Antonio Abate. Nel corso del sec. XVII la chiesa fu dotata di pregevoli dipinti, opera di famosi artisti dell’epoca tra cui Pietro Novelli da Monreale (1603-1647); i dipinti andavano ad aggiungersi ai numerosi già posseduti, tra cui la preziosa tavola della prima metà del sec. XV raffigurante la nuova patrona. La famiglia Gravina-Cruyllas (signori di Francofonte) ebbe sempre particolari cure e attenzioni nei confronti della Chiesa Madre e ben cinque loro componenti vollero esservi seppelliti, tra la fine del sec. XV e la fine del XVII. L’ 11 Gennaio 1693 un catastrofico terremoto colpì la Sicilia Sud-Orientale (all’epoca Vallo di Noto). Le città e i paesi interessati furono circa 60, a Francofonte l’intensità del sisma raggiunse il 10° grado dell’attuale scala Mercalli. I morti furono 345 su una popolazione di 2039 abitanti. Il Parroco Don Domenico Aralla dispose che la nuova chiesa fosse ricostruita sul vecchio sito. I danni che essa subì furono ingenti, ma molte parti sopravvissero. I lavori di ricostruzione furono portati a termine nel 1699, come può leggersi sul pilastro a dx. della facciata, il campanile venne però ultimato nel 1717. Il 24 Aprile 1742 venne istituito il Collegio dei Canonici. La piazza antistante la chiesa fu teatro di festose manifestazioni dì entusiasmo collettivo all’indomani dell’impresa Garibaldina. Nel 1943 la torre campanaria venne utilizzata dai soldati tedeschi come postazione di artiglieria, fu solo grazie ad una serie di casi fortuiti che se ne evitò la distruzione da parte dell’aviazione anglo-americana. I parroci succedutisi nel corso del sec. XX hanno permesso (grazie anche al tacito consenso degli organi di tutela competenti) la manomissione o distruzione di molte antiche e preziose parti della chiesa. Il terremoto del 13 dicembre 1990 ha parzialmente lesionato il sacro edificio. 
 
La facciata esterna si presenta molto semplice, caratterizzata ancora da quel barocco seicentesco che la rende simile ad una chiesa di epoca medievale. Essa è caratterizzata da tre portali arcuati di cui quello centrale risulta inquadrato da due pilastri aventi capitelli in stile corinzio che sostengono un architrave piuttosto sobrio ma elegante; quelli laterali sono sempre inquadrati da pilastri più piccoli ma simili a quelli elencati poco prima, che sorreggono però due possenti timpani semicircolari. Sopra i portali sono posizionati tre finestroni: quelli laterali sono affiancati da pinnacoli a coppa e sono sormontati da arcate triangolari semplici, mentre quello centrale è decorato da un arcata spezzata recante nei lati sempre pinnacoli a coppa. Sopra la bella trabeazione merlata è situato il bel campanile cuspidato avente due celle campanarie arcuate.
 
L'interno della chiesa, diviso in tre Navate disposte a "Croce Latina", ha subito profondi cambiamenti nel secolo passato, infatti nel 1936 è stato sostituito il pulpito ligneo barocco con uno di marmo più robusto e rispettivamente nel 1950 è stata rifatta l'Abside dietro l'Altare Maggiore. Le tre Navate sono decorate da affreschi e stucchi policromi del settecento attribuiti al Maiuta, artista di origini francofontesi. Degna di nota è la decorazione in stucco del Presbiterio e della Cupola. Da ammirare l'Altare Maggiore in marmo policromo.
 
Nella Navata destra possiamo ammirare degli splendidi Altari votivi in cui sono poste importanti opere d'arte, tra cui due pregevoli tele: "L'Estasi di San Girolamo" (quadro attribuito al Ribera proveniente dalla Chiesa di San Girolamo) e "La Madonna Delle Grazie" (di autore ignoto). Alla fine della Navata vi è la "Cappella della Madonna del Rosario" dove possiamo ammirare un bel dipinto di Pietro Novelli raffigurante l'omonima "Madonna". Da ammirare anche l'Altare votivo consacrato alla "Madonna del Rosario" e alcuni pregevoli monumenti sepolcrali.
 
Nella Navata sinistra, possiamo ammirare la bellissima "Cappella della Madonna della Neve" dove vi è il sontuoso Altare preceduto da un bell'architrave decorato da pregevoli bassorilievi. Dentro questa cappella vi è la cameretta che conserva la miracolosa tavola quattrocentesca raffigurante la "Madonna della Neve" ritrovata nel 1570 in Contrada Passaneto assieme ad un "Crocifisso" conservato nella Chiesa dell'Annunziata. Questa tavola è miracolosamente scampata alla furia distruttrice del terremoto del 1693 (per saperne di più vai sul link "Festa della Madonna della Neve" nella pagina riguardante le feste di Francofonte). Questa tavola è probabilmente di scuola catalana, ma non si è del tutto certi se sia un'opera "terrena" o no. Sta il fatto che questa tavola, fatta poi indorare, versava in condizioni pietose poichè il tempo aveva mangiato la pittura a calce con cui è dipinta la tavoletta. Recenti interventi di restauro hanno portato la "Madonna della Neve" al suo antico splendore.
 
All'interno della Chiesa vi sono altre interessanti opere d'arte sacra sia antica che contemporanea (tra cui la tela di Pietro Novelli raffigurante il "Giudizio Universale" e le statue di "San Francesco d'Assisi" e del "Cristo Morto") e nella sacrestia vi sono presenti arredi intarsiati in legno di noce risalenti al 1700. Della Chiesa fa parte anche il cosiddetto "Collegio dei Canonici" ossia l'edificio in cui è collocata la Canonica. All'interno di questa struttura abitativa settecentesca vi sono diverse opere d'arte pittorica raffiguranti esponenti del clero francofontese.

Fonte / Autore: www.comune.francofonte.sr.it


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