L'attuale chiesa di San Domenico, è la terza edizione di un edificio sacro che nei secoli ha subito rilevanti modifiche ed ampliamenti. La prima chiesa era trecentesca, di modeste dimensioni ed in stile gotico-normanno; doveva sorgere press'a poco, tra l'abside ed il transetto dell'attuale, con ingresso dall'attuale piazzetta Giovanni Meli. Con la seconda costruzione, realizzata fra il 1458 ed il 1480, veniva invertito l'orientamento precedente e si realizzava un edificio a tre navate con altari a cappelle laterali, quasi tutte di patronato delle famiglie più nobili della borghesia palermitana, che vi posero tombe gentilizie ed opere d'arte, pitture e sculture. A partire dal 1640, su progetto dell'architetto domenicano Andrea Cirrincione, viene edificata l'attuale chiesa che si estende su una superficie di 88,92 x 34,68 mt, e si può considerare uno dei templi più vasti dell'Isola. L'interno, seppur seicentesco, risulta sobrio e privo di ornamenti e ripropone forme classiche severe ed imponenti. L'impianto, a croce latina, ha tre navate divise da sedici colonne di ordine tuscanico che sorreggono arcate a tutto sesto. Sopra di esse, archi a tutto sesto sorreggono un cornicione, sopra il quale si aprono le finestre del claristorio. Altre finestre, poste sopra gli archi delle sette cappelle laterali , portano luce al vasto ambiente. La navata maggiore, coperta con una volta a botte, non trova conclusione nella cupola, mancante nonostante i quattro pennacchi.
I lavori sulla facciata furono conseguenti all'apertura della piazza, avvenuta nel 1724 e all'elevazione del monumento dell'Immacolata, si cui, sistemata sopra una colonna monolitica in marmo bigio si trova la statua in bronzo della Madonna, modellata dallo scultore Gian Battista Ragusa.
Fonte / Autore: www.itinerars.it
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