Feste e sagre in Sicilia

La Chiesa dell'Abbazia

n.d. - Novara di Sicilia (ME)

La Chiesa sorge nella parte alta del paese, accanto all'Istituto Antoniano Femminile fondato dal Beato Annibale Maria di Francia nel 1927, mesi prima della sua morte. La Chiesa, ad una sola navata oggi cadente, è quanto resta con tutte le trasformazioni subite nel tempo della originaria Abbazia Cistercense, seconda a quella di Vallebona, ovvero di "S.Maria La Noara". Invero l'Orfanotrofio è stato edificato sulle rovine del monastero Cistercense dei Monaci Bianchi, distrurro dai vandali. Dell' architettura Cistercense, visibile ancora nella Chiesa di S.Maria La Noara, qui non resta niente. All'interno l'intonaco e la volte sono di fattura moderna per cui, al di là della memoria storica, a testimonianza dell'opera di S.Ugo Abate, secondo patrono della città restano il corpo del Santo, i guanti di lana che Egli indossava nelle cerimonie ufficiali, il fazzoletto di seta a Lui donato dalla sorella, una Giara (Anfora) utilizzata dall'Abate nel Cenobio di Vallebona e moltissime reliquie di Santi portati in Novara dal Beato Ugo.

Il 16 Agosto il corpo e le reliquie del Santo vengono portate in processione su un' artistica Vara in legno che si può ammirare nella stessa Chiesa, sotto la cantoria, laddove viene riposta dopo la processione. Opere di notevole prestigio artistico sono il Reliquiario, un dipinto raffigurante l'Annunciazione, un quadro ritenuto il vero ritratto di S.Ugo e un fonte di bronzo. Il Reliquiario è costituito da un insieme di piccole nicchie praticate nella parete sinistra della Chiesa: i contorni e gli interspazi sono ricchi di artistici abbellimenti, il tutto è incorniciato da due colonne in legno che si innalzano dal livello dell'altare sottostante e da un baldacchino, sempre in legno sul quale cantano la gloria di Dio quattro angioletti dai lineamenti delicati. Nelle nicchie vengono custodite e, al tempo stesso, esposte alla venerazione circa 130 Reliquie di Santi. Quarto Reliquiario in Sicilia, di cui ricordiamo una spina della Corona di Gesù, una Pietra del San Sepolcro e una Pietra del Monte Calvario, nonchè il Cranio, le Osse e i Guanti del Santo. A proposito del quadro ritenuto vero ritratto del Santo patrono và detto che lo stesso è stato nei secoli danneggiato da un incendio e recentemente restaurato. Sulla porta che dalla Chiesa dà l'accesso al Convento trova posto un dipinto ad olio su tavola raffigurante l'Annunciazione, opera di Francesco Stetera, oscuro pittore veneto dell'anno 1570: particolare degno di nota è la perfetta prospettiva dello scenario dell'Annunciazione. Nella Chiesa si conserva anche la Giara di S.Ugo, in terracotta, con tracce di smalti e decori, alla quale i Novaresi attingevano per impetrare grazie e favori dal Santo: l'acqua veniva bevuta per devozione e per ottenere guarigioni. In effetti la Giara è un vaso Arabo, di bellissima forma. La tradizione ci dice che questa Giara apparteneva a S.Ugo, e quindi, si trovava nell'antico Monastero di Badiavecchia da dove, insieme alla reliquie ed ad altri reperti, è stata portata dai monaci, in seguito al trasferimento dell'originaria Abbazia a quella del Centro, dove gli stessi si stabilirono nel 1659. Nella Sagrestia si trove un fonte di bronzo fuso che qui dovette esssere trasportato ad opera dei Cistercensi dall'antico Monastero di Vallebona. Il fonte, di elegante fattura si innalza in due piani colonnati di stile gotico, con evidenti segni di epoca Normanna. Alla base, su uno zoccolo di marmo è riportata la data 1714. Lungo 62 cm. e con una circonferenza di 85 cm. questo fonte che in piccolo ha la forma di un campanile gotico a caratteri bizantini reca l'iscrizione "Ave Maria Grazia Plena Dominus Tecum". Atttualmente la Chiesa si trova chiusa al culto a causa di un grave dissesto del tetto. Pertanto, il quadro dell'Annunciazione e il ritratto di S.Ugo sono esposti nella Sacrestia del Duomo, mentre le reliquie sono gelosamente custodite.
 

Fonte / Autore: www.comune.novara-di-sicilia.me.it


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