Feste e sagre in Sicilia

Santuario delle Grazie

Via Pio XII - Torretta (PA)

Per l'accresciuto numero di fedeli, fu iniziata nel 1636 la costruzione dell'attuale chiesa par rocchiale, completata solo nel 1712, per la generosità del Santo Tomasi, che inviò all'uopo 1.000 scudi a Torretta, e fu inaugurata nel 1720 sotto il titolo «S. Mariae omnium Gra tiarum seu Visitationis B.M.V.», titolo che fu assunto anche dalla parrocchia, come appare dagli innumerevoli atti che si conservano in archivio. Nella struttura della chiesa-Santuario di Santa Maria di tutte le Grazie di Torretta si ripetono le caratteristiche dell'arte romanica. E’ stata affrescata nel 1954 da G. Bellavista, pronipote del celebre siciliano Paolo Vasta e discepolo di Giuseppe Sciuti. L'arte del Bellavista ricorda la scuola di G.B. Tiepolo. Tutti gli affreschi cantano le glorie dell'Eucarestia e della missione di Maria dispensatrice di tutte le grazie.
 
Contribuiscono ad accrescere lustro e decoro al Santuario l'immagine della Vergine delle Grazie, sull'altare maggiore; la preziosa immagine in legno, con artistico trono, della Madon na di Valverde, patrona di Torretta; la reliquia del braccio destro del Santo Giuseppe M. Tomasi, concessa dalla Sacra Congregazione dei Riti con decreto del 17 novembre 1948 Tra le altre preziose reliquie del Santo: l'ermellino cardina lizio, il testamento olografo, alcune bolle pontificie, di cui lo degnò Papa Clemente XI; un pregevolissimo Crocifisso in le gno, a grandezza naturale, donato dal Principe Giulio Il Tomasi, pronipote del Beato nel 1756; la statua del Patrono S. Calogero, opera del Bagnasco; la Via Crucis in bronzo, opera insigne della ditta Prinotti di Mondovì, donata dai concittadini d'America; i sei grandiosi candelieri in bronzo dorato per l'altare maggiore, copia dei celebri candelieri del Fontana, che si conservano nella Certosa di Pavia. Il centro e il maggior tesoro del Santuario è l'ampio tabernacolo dell'altare maggiore, all'interno in argento dorato finemente cesellato, con porticina di sicurezza, in cui si con servano le Ostie consacrate.

Fonte / Autore: www.comuneditorretta.it


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