Il Castello di Maredolce o Castello della Favara è un edificio palermitano in stile islamico, la cui architettura non sembra mostrare influenze normanne; esso risale al XII secolo, e si trovava all'interno della Fawwarah ("fonte che ribolle" in lingua araba), il Parco della Favara, l'antica sorgente che dal vicino Monte Grifone arrivava fino al mare. Siamo nel cuore di Brancaccio, dove mai ci si aspetterebbe di scoprire un tesoro simile. Si tratta di quella che era la residenza dell'emiro Giafar, costruita per i suoi “sollazzi” intorno all'anno Mille e poi riedificata, verso il 1150, da Ruggero II. Ciò che rimane dell'edificio è sufficiente a far immaginare quali splendori dovevano essere custoditi all'interno del Castello ed in che contesto naturalistico fosse stato edificato: un magnifico palazzo che si affacciava su un grande lago, con una lussureggiante isola al centro. All'interno del palazzo troviamo la Cappella dei Santi Filippo e Giacomo.
Il parco intorno al palazzo ed alla peschiera era un giardino caratterizzato da numerose specie arboree (in particolare agrumi ed altri alberi da frutto) corsi d'acqua ed animali esotici, secondo il modello dei giardini islamici africani e spagnoli dell'epoca, ed in particolare simili all'agdal del Maghreb, caratterizzati da frutteti ed acqua. L'acqua, vitale per le piante e simbolo di purificazione e rinascita, costituiva l'elemento centrale in un giardino concepito come una riproduzione del paradiso coranico.
Infoline: Corpo Di Guardia Castello Di Maredolce Tel. 09.6302993
Fonte / Autore: Regione Siciliana Dipartimento Beni Culturali
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