Feste e sagre in Sicilia

Fonte Aretusa

Largo Aretusa - Isola di Ortigia - Siracusa (SR)

La leggenda narra che Alfeo, dio fluviale, si innamorò di Aretusa, ninfa di Artemide, ed in ogni modo tentò di sedurla. Aretusa invocò l’intervento della dea che la tramutò in fonte. Inabissatasi sotto lo Ionio, Aretusa venne a sfociare in Ortigia. Alfeo, non disposto a rassegnarsi affidò alle onde il suo sogno d’amore: percorse il sottosuolo per riemergere accanto all’amata, nel porto grande. E’ il cosiddetto occhio della Zillica: polluzione che ancora si vede nel porto nei pressi della Fonte. Il mito, che celebra un amore, ha affascinato poeti, scrittori, musicisti ed artisti di ogni tempo. Nei secoli la Fonte ha subito delle trasformazioni; ad essa, rimasta fuori dalla cinta di fortificazioni, si accedeva dal piano della città al livello del mare attraverso una ripida scala. Lì sorgeva una porta, detta “Saccaria” dalla quale pare che siano penetrati i Romani nella conquista della città. La fonte, giunta con quell’aspetto fino al Cinquecento, nel 1540 fu inglobata nelle fortificazioni, quando Carlo V potenziò le strutture militari di Ortigia. Liberato nel 1847 l’invaso assunse la forma attuale. Il belvedere posto accanto alla Fonte è ciò che rimane dell’antico bastione, demolito nella seconda metà del XIX secolo.

Fonte / Autore: www.comune.siracusa.it


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