Il museo che si trova dietro l'abside del Duomo ospita reperti archeologici, monete e stampe appartenuti al canonico Giuseppe Alessi, che li aveva collezionati in un periodo a cavallo tra XVIII e XIX secolo. Nel 1860 le collezioni furono donate alla Chiesa Madre dagli eredi del sacerdote e, dal 1987, esposte nell'attuale museo che del canonico prende il nome. Oltre che nell'eredità di Giuseppe Alessi, le sale del museo sono arricchite dal tesoro del Duomo, dalle opere provenienti da altre chiese e conventi di Enna e dalle donazioni di alcune famiglie ennesi. Le due sale del piano terra ospitano numerose tele di pittori, per la maggior parte anonimi, del XVI e XVIII secolo. La piccola saletta di collegamento tra queste due sale espone, invece, opere di artisti ennesi degli ultimi due secoli: Saverio Marchese, Paolo Vetri, Apollonio Di Bilio, Luigi Gallina e Sebastiano Sberna. Salendo al primo piano del museo si giunge al tesoro della Chiesa Madre, alla saletta del Forziere, chiamata cosi perché ospita il forziere in metallo (1773) che custodiva gli ori e gli argenti del Duomo. Nella saletta accanto, la Corona della Madonna della Visitazione, ricca di rubini e diamanti, fa bella mostra di se e della maestria degli orafi che nel XVII secolo l'hanno realizzata. Ancora nel primo piano, un'altra sala mostra, tra l'altro, gruppi di lampade pensili in argento del Settecento, due candelieri di Nibilio Gagini e Pietro Rizzo (1595), bracci reliquiari, un grandioso ostensorio del 1524 di Paolo Gili e un Busto di santa Rosalia attribuito a un argentiere palermitano del seicento. Il secondo piano, invece, ospita la numismatica, l'archeologia e le stampe. La storia delle civiltà che hanno lasciato i loro segni in Sicilia può essere ripercorsa anche attraverso le loro monete, il museo Alessi ospita oltre duemila monete siculo-puniche e greco-sicule, qualche monete romane e bizantine e alcune medaglie moderne. per quanto riguarda la pinacoteca, di particolare interesse sono "San Michele e i Turchi" di Giuseppe Salerno e una "deposizione" tardo bizantina.
Fonte / Autore: www.comune.enna.it
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