Feste e sagre in Sicilia

Informazioni su Mongiuffi Melia (Messina)

Il comune di Mongiuffi Melia, in provincia di Messina, fu fondato da Giuseppe Barrile che ottenne il privilegio del marchesato nel 1643 da Filippo IV (1605-1665). Le campagne di Mongiuffi, che ospitarono anche insediamenti delle civiltà greche e romane, furono considerate per secoli dai taorminesi come loro territorio periferico, così le coltivarono e vi costruirono delle fattorie. Apparentemente insignificante la storia dei due centri agricoli di Mongiuffi e di Melia, è invece carica di avvenimenti e strettamente legata a quella di Taormina, con la quale il Marchesato di Mongiuffi e la Baronia di Melia condivisero per due secoli onori e miserie, essendo i due contadi patrimonio della Famiglia Corvaja.  

Ma la storia di Mongiuffi Melia è certamente più antica e ancor oggi i resti di un acquedotto greco romano testimoniano un passato fulgido. Volgendo lo sguardo da Letojanni verso i monti, il visitatore scoprirà la valle del Ghiodaro ed è proprio su questa valle che si affacciano i due paesetti di Mongiuffi e di Melia, protetti alle spalle dalla grande sagoma del monte Kalfa. Nella valle del Chiodaro scorre il fiume Letojanni, il quale, nella sua parte nord, assume il nome d Mongi da cui l'origine della denominazione di Mongiuffi. Più certa l'etimologia di Melia tratta dal greco "melos" cioè frassino, un tempo infatti, la vallata era ricoperta di boschi di frassino. La Chiesa Madre, già esistente nel '500, è intitolata a San Nicola e fu riedificata nel 1702.
 
Usciti dalla galleria e costeggiando il fiume ancora tre chilometri, che si snodano in un susseguirsi d’agrumeti e frutteti, ecco il primo centro abitato, Melia. Il toponimo deriva dalla Ninfa Melia, venerata come ninfa delle acque nella Beozia antica, regione della Grecia. Le origini di questo paese risalgono all’epoca grecoromana, ma i resti più espressivi del suo passato appartengono al periodo del Marchesato. L’abitato sorge a 375 metri sul livello del mare, ha vie strette e tortuose, fiancheggiate da case variopinte, vicoli e scalinate, dove si avverte
maggiormente il fascino dell’antico.
 
Da visitare: Palazzo Corvaja, palazzo del Marchesato del 1640 che ospitò i 14 Marchesi che si sono succeduti fino al 1903, la Chiesa San Nicolò di Bari del1690, all’interno di essa si trovano la preziosa acquasantiera e il fonte battesimale realizzati in pietra rossa di Taormina con lo stemma dei Corvaja, l’Altare della Madonna del Carmelo del 1736 in pietra locale con un bassorilievo raffigurante la Madonna. Del bellissimo altare maggiore rimane solo il rosone, raffigurante l’ultima cena, incorporato ora nel nuovo Altare, il Santuario Santa Maria della Libera del sec. XIX in contrada Mongilone.

Lasciando Melia si riprende la Provinciale 11 verso Mongiuffi e dopo aver attraversato un ponte ad archi si raggiunge il vecchio insediamento greco di Lampeli “piccola luce” dove si possono visitare i ruderi di un’antica Chiesa dedicata a San Rocco e costruita sul tempio pagano della ninfa Flora “Dea della Primavera”. Dopo alcuni tornanti ecco Mongiuffi “Cocuzzolo Solitario” piccolo borgo immerso nel verde della collina di Kaiti. L’abitato sorge a 400 metri sul livello del mare ed è tutto raccolto intorno alla Chiesa Santa Maria del Monte Carmelo del sec. XV. Anticamente fu chiamata Santa Maria dei Greci, nel suo interno, oltre alla miracolosa statua della Madonna della Catena, è custodita la maestosa statua di marmo della Madonna della Vena, opera della bottega del Gagini.

Da visitare: la vecchia Chiesa di San Leonardo del sec. XV con all’interno l’altare in marmo del XVI sec. fatto costruire dal Marchese Pancrazio Corvaja, a pochi metri da questa Chiesetta si trova la casa dove, nel 1830, il Marchese Francesco Rao Corvaja fece firmare la pace agli abitanti i due centri. Ruderi acquedotto greco-romano del sec III a.C., Quaddara u’ Drau sentiero turistico in c.da Uttara, la Chiesa Madonna del Carmelo (XVII sec.) ricca di marmi con all’interno una Madonna opera della bottega del Gagini, il Santuario Santa Maria della Catena del sec. XV in contrada Fanaca.

Festa di San Sebastiano patrono di Melia il 20 gennaio
Festa di San Leonardo Patrono di Mongiuffi il 6 novembre,  tradizionale benedizione e distribuzione di “Cuddure”, realizzate con pasta di pane, cotte nel forno a legna e recanti l’immagine del Santo. 

Sito Comune di Mongiuffi Melia

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