A Porto Empedocle (AG) i festeggiamenti in onore di San Giuseppe si svolgono annualmente dal 17 al 19 marzo. Nei giorni precedenti la processione varie attività sportive di intrattenimento e soprattutto si dà un occhio di riguardo in più ai poveri facendo una serata di fraternità.
Per scrivere una storia a tema, bisogna aver prima fatto delle ricerche e aver ascoltato le testimonianze di chi ne sa raccontare. Per fortuna queste incombenze mi sono state evitate per il semplice fatto che la storia che mi sto accingendo a scrivere è giovanissima, quasi come la storia della nostra Parrocchia, e io sono stato uno dei primi a vivere questa esperienza, di cui a un certo punto bisognava pur iniziare a tracciarne qualche cenno storico. Sto parlando della fondazione della Festa in onore del Patriarca San Giuseppe e del suo Comitato.
Iniziamo ad andare indietro con la memoria: dopo qualche mese che Don Giuseppe Gelo era arrivato nella Parrocchia S. Giuseppe Lavoratore, come ogni buon parroco cercava di capire cosa avesse bisogno quel gran numero di fedeli che cercava di collaborare con lavoro ed entusiasmo alle varie iniziative proposte; così, quando alcuni parrocchiani proposero una festa da potersi svolgere alla data del 19 marzo, festa appunto di S. Giuseppe, partirono le idee. Don Giuseppe avendo in cuore di poter far sviluppare il culto di S. Giuseppe poco praticato fino ad allora, con la buona volontà di pochi, pensò di nominare altri volontari costituendo un Comitato nella propria Parrocchia del quale egli stesso sarebbe stato poi il Presidente.
In breve tempo si formò il Direttivo, del quale il parroco nominò i collaboratori. Successivamente in una riunione aperta a tutti i parrocchiani, si delineò per sommi capi l´intenzione di iniziare già dal successivo 19 marzo 2009; in tanti chiesero subito di essere iscritti e far parte del nascente Comitato per i festeggiamenti a San Giuseppe. Non avevamo nulla, solo buona volontà abbinata ad un grande entusiasmo. Si fecero stampare in tempo record delle "santine" con l´effige di un giovane e biondo S. Giuseppe che teneva in braccio Gesù bambino; e così dopo aver formato dei gruppi di raccolta si iniziò ad andare per tutti i quartieri, casa per casa a raccogliere le offerte ed annunciare la festa di San Giuseppe (con relativa distribuzione della minestra), che a Porto Empedocle da tanti anni ormai non si faceva più.
Con il Responsabile Sergio Sessa, si chiese l´aiuto e la partecipazione di tutti. L´amministrazione comunale con il sindaco Firetto diede un grosso contributo alla riuscita della festa, confidando di poter iniziare a cambiare quella immagine poco edificante di un quartiere "a rischio". Anche le altre parrocchie si misero a disposizione, una prestò la "vara", un’altra le luci per il Santo e l´Arciprete Don Angelo Brancato concesse l´utilizzo del delicato simulacro di San Giuseppe che da tempo immemorabile non usciva dalla Chiesa Madre. Il lavoro incessante di tutti i componenti del comitato e del suo direttivo fece si che alla fine riuscì una festa indimenticabile, la prima festa di San Giuseppe, alla quale parteciparono tantissimi fedeli di Porto Empedocle. Facendo il bilancio (anche economico) alla fine della festa con una partecipata verifica, la proposta principale che venne fuori fu quella di poter avere un simulacro del Santo di proprietà della parrocchia, e siccome in cassa c´era un po´ di disponibilità economica, si pensò di usare la cifra per dare un acconto nell´acquisto del simulacro e iniziare una raccolta fra tutti i parrocchiani. Fu così allora che nel mese di dicembre il simulacro di San Giuseppe arrivò in parrocchia accolto da un nutrito numero di fedeli.
Successivamente la famiglia Giacalone devota al Santo, offrì la "Sfera" a S. Giuseppe. In tutti questi "passaggi" la felicità del comitato accompagnava la grande soddisfazione del parroco Don Giuseppe, che vedeva giorno dopo giorno accrescere il culto per il Santo prodigo di grazie e con le benedizioni del Simulacro, della "Sfera" e successivamente della "Vara" un´opera di grande manufatto realizzata e offerta dai fratelli Racinello, falegnami di Porto Empedocle con l'offerta delle ditte Salemi e Nuara per il materiale occorrente, vedeva crescere anche per merito suo l´interesse religioso di un quartiere ex dormitorio che la festa di San Giuseppe aveva fatto svegliare. Quella del 2010 fu quindi la prima festa della Parrocchia San Giuseppe Lavoratore con la processione del proprio simulacro del Santo, le luci, la "vara", lo stendardo. Tutto quanto stava accrescendo il culto al Patriarca e i componenti del comitato per i festeggiamenti arrivati ad un numero di cinquantanove unità, continuavano a lavorare per sempre più migliorare, anche grazie
all´esperienza già acquisita.
Nel dicembre del 2010, avendo ricevuto precedentemente la grazia sperata, una famiglia regala il "Bastone" in argento al Santo; la posa e la benedizione avvennero alla presenza dei parrocchiani che avevano riempito la chiesa per la messa domenicale del cinque dicembre. Durante la celebrazione, il parroco investe con la consegna degli "Scapolari" di San Giuseppe i componenti del Direttivo del Comitato, atto ufficiale all’impegno continuo profuso nell’avvio e nel consolidarsi della tradizione della Festa di San Giuseppe. Per completare la figura del Simulacro di San Giuseppe, mancava ancora una cosa: la corona al Bambino Gesù che il Patriarca porta in braccio. I componenti del Direttivo si prodigarono con il parroco Don Giuseppe Gelo per realizzare l’opera a carico degli stessi, però ancora la famiglia Giacalone si fece promotrice dell’acquisto. Nella domenica del 27 marzo 2011, al termine della Santa Messa, mentre Marco Di Gloria con la sua tromba intona l´Inno alla gioia, i coniugi Giacalone con la corona splendente sotto le luci accese della chiesa e poggiata su di un cuscino rosso la consegnano al parroco, che attorniato dal Direttivo e dai componenti del Comitato salendo su di una scaletta, poggia sul capo di Gesù la corona fra gli applausi dei presenti.Portati a termine i festeggiamenti del terzo anno, il Presidente del comitato, Don Giuseppe Gelo, mette in atto quanto previsto dal regolamento dei comitati religiosi; fa sapere quindi, che occorre effettuare al più presto le votazioni per eleggere il nuovo Responsabile del comitato. Convocati così tutti gli iscritti, il 26 settembre 2011 dopo votazione a scrutinio segreto, viene eletto nuovo responsabile Antonino Sicurelli, già vice responsabile. Con alcune variazioni il 10 ottobre, in parrocchia si ufficializza il nuovo direttivo e il comitato per i festeggiamenti a San Giuseppe riprende i lavori per organizzare la festa del 2012. Arrivati a questo punto della storia, dobbiamo parlare del raggiungimento dei primi cinque anni delle festività a San Giuseppe. Il quinto anno lo ricorderemo perché dopo quattro anni la festa viene spostata al mese di maggio, sia per non trovarci più nel periodo di Quaresima che si vive nel mese di marzo, sia per quanto riguarda i problemi atmosferici a cui è soggetto il terzo mese dell’anno.
Quando però tutto era pronto, arriva dalla Curia una lettera dove veniva annullata l’autorizzazione concessa a svolgere la festa perché contrastante ad altre attività religiose cadenti nel mese di. E’ così che allora il nostro Parroco rivolgendosi nuovamente alla Curia chiede e ottiene una deroga per portare a compimento i festeggiamenti al Patriarca, vista già la programmazione avanzata. In questo periodo Gianni Gagliardo e Nino Sicurelli con la collaborazione di altre persone erano riusciti a realizzare un carrello, un’ottima opera da utilizzare per portare in processione il Simulacro del Santo senza gravare sul faticoso sacrificio dei portatori. Per la prima volta quindi giorno 12 maggio alle ore 19.00, il Simulacro si lascia alle spalle il cavalcavia sulla statale per raggiungere il piano Lanterna e risalire dalla via Garibaldi per raggiungere nuovamente la zona dei Grandi Lavori.
Ultima modifica: 2020-10-08 13:16
Fonte / Autore: Giuseppe Consiglio
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