Negli anni ’70 e ’80 Alfredo Mazzone portò in scena, o meglio in strada, nelle piazze, sui sagrati delle chiese vizzinesi, attori quali Arnoldo Foà, Regina Bianchi, Turi Ferro, Giulio Brogi, Orso Maria Guerrini e Fioretta Mari, ai quali venivano affidati i diversi ruoli dei personaggi nati dalla penna del Verga e, probabilmente, ispirati da quegli stessi vicoli e da quelle stesse pietre che fungevano da palcoscenico. Mazzone, annullando le distanze tra attori e pubblico, diede vita a quello che fu definito “Teatro di riviviscenza”.
Museo dell'immaginario verghiano. Un luogo assolutamente da visitare, un luogo della memoria che coniuga identità letteraria e realtà storica, a tratti confondendole, come il Verga stesso amava fare, un luogo che raccoglie testimonianze relative alle opere di Verga e dei suoi successi.