Informazioni su Galati Mamertino (Messina)
Galati Mamertino è un piccolo centro montano, sito nella zona dei Nebrodi, a un'altitudine di 800 metri s.l.m. La sua fondazione non ha una precisa collocazione nel tempo, ma lo storico Gaetano Drago la fa risalire alla Calacte di Ducezio, un condottiero dell'antica epoca siculo - greca, proveniente da Siracusa.
L'ubicazione del paese, sul versante nord occidentale del Pizzo Ucina, è molto panoramica: dalle rocce montuose lo sguardo si estende ai lidi del Tirreno fino alle Isole Eolie, lungo una valle esaltata dal Carducci nelle "Primavere elleniche". Nella parte più alta verdeggia una lussureggiante pineta ed un impianto boschivo per l'estensione di circa 70 ettari, dove recentemente è stato introdotto il capriolo e installati gli impianti sportivi con un'ampia palestra. Galati Mamertino fa parte del Parco dei Nebrodi che vanta una particolare caratterizzazione per la varietà delle culture, ma anche per la fauna. Una rotabile a scorrimento veloce congiunge il centro abitato con le spiagge marine in appena venti minuti di percorso. Nelle epoche archeologiche il mare giungeva fino a quelle altezze, tant'è che nelle cosiddette "Rocche Rosse" esistono ancora conchiglie fossili in abbondanza. A Galati Mamertino la presenza di molte opere di artisti isolani è una valida testimonianza di un indiscusso ambiente culturale. Le più significative possono essere ammirate nelle chiese dove hanno il loro sito.
Il centro storico: Piazza S.Giacomo (sulla quale si affacciano i palazzi signorili settecenteschi e il Palazzo De Spuches), la Chiesa Madre, dedicata a S. Maria Assunta, dove si trovano tele e statue di pregevole bellezza, tra cui una tela raffigurante il Martirio di Sant'Agata di Pietro Novelli, detto il Monrealese, le statue marmoree della Trinità e dell'Annunciazione di Antonio Gagini, tele del Mercurio e del Tresca, la statua lignea di S. Sebastiano di fattura fiamminga. L'itinerario prosegue lungo strette stradine che conducono alla Chiesa del Rosario, che ospita, fra le altre opere, la statua in marmo della Madonna della Neve di Antonello Gagini; si prosegue verso la Chiesa di S. Luca, caratterizzata da un'imponente scalinata in pietra, per poi giungere alla Chiesa di S. Caterina, dove si possono ammirare il Crocifisso ligneo di frà Umile da Petralia, dall'anatomia precisa e commovente, l'Immacolata del Abagnasco, la statua in marmo di S.Caterina d'Alessandria, opera del Gagini, e preziose tele di scuola post raffaellesca. L'itinerario si conclude con la visita ai ruderi del castello arabo-normanno.
E' possibile, inoltre, visitare il Mulino e Pastificio Etnoantropologico, sito in un locale ancora integro risalente ai primi del '900: la struttura rappresentava, unitamente a quelli funzionanti nella Valle del Fitalia, uno dei primi esempi di aggregazione neo-industriale. Qui possiamo vedere arnesi, strumenti e macchinari inerenti il ciclo del grano, apprendendone il funzionamento e, inoltre, antichi oggetti legati alla quotidianità.
Le Cascate del Catafurco. Sulle alture che sovrastano Galati Mamertino, un sito naturale di estrema bellezza, che ricade nella contrada di San Basilio. Le acque del torrente S.Basilio precipitano fragorosamente da una parete alta quasi 30 metri tra rocce calcaree aspre ed accidentate.
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